La mostra Van Gogh Alive è terminata da poco e queste sono le mie conclusioni…

Nell’epoca della digitalizzazione e dello sviluppo della tecnologia, ogni attività ha subito un notevole cambiamento come leggere, guardare un film o fare compere. La diffusione degli ebook, il 3d al cinema, gli shopping online, le varie app per le consegne a domicilio continuano a cambiare il nostro modo di fare le cose e ci permettono un’esperienza diversa per compiere attività semplici. In quest’ottica non sorprende che anche visitare un museo possa trasformarsi in qualcosa di diverso grazie alle tecnologie.
Il sistema tecnologico in questione è Sensory4™ composto da proiettori ad alta definizione e da un impianto digital surround con una lunghezza dei cavi di ben 10 km. Grazie a questo sistema è possibile vivere un’esperienza unica e concepire diversamente le mostre, solitamente tenute nei musei.
All’Alte Münze di Berlino, dal 14 maggio al 1 novembre, è stato possibile godersi lo “spettacolo” incentrato su Van Gogh. Purtroppo, non erano presenti i quadri veri e propri, ma su tre stanze si potevano ammirare delle immagini riflesse sulle superfici e sui pavimenti, che mostravano i quadri dell’artista e si concentravano anche sui loro dettagli. Ad essere stimolati in questo tipo di mostra sono sensi quali l’udito e la vista. Infatti, si possono ammirare le proiezioni dei quadri di Van Gogh accompagnati da un sottofondo musicale, diverso a seconda dei momenti trattati. Ad essere percorsi sono il periodo francese, olandese, per concludere con le lettere scritte da Van Gogh al fratello e ai suoi colleghi. Una stanza è dedicata al classico aspetto informativo con pannelli che spiegano la vita dell’artista e racchiudono la concezione della mostra. Una riproduzione reale dell’opera “La stanza di Vang Gogh ad Arles” è anche presente. Superata la prima stanza, ha inizio la vera esperienza, godibile da seduti o addirittura su pouf che permettono una visione delle immagini come sul divano di casa. La musica continua il suo elegante percorso mentre si intervallano spiegazioni e citazioni alle immagini dei quadri di Van Gogh.
Inoltre, lo stesso tipo di mostra è in corso per Leonardo Da Vinci, per Monet e gli impressionisti, ma ve ne sono anche altre incentrate su temi più concreti, come quella sulle “101 invenzioni che hanno cambiato il mondo”, che per ora non ha varcato i confini statunitensi. Una mostra come Van Gogh Alive è un’esperienza da concedersi, che supera i confini classici del museo per abbracciare ancora una volta il settore digitale, in continua evoluzione.