
Film documentario del 2002, presentato al 55esimo festival di Cannes, diretto dal regista russo Aleksandr Sokurov, che si svolge interamente nel museo Ermitage di San Pietroburgo. Quella che viene raccontata è la storia della Russia attraverso una voce narrante e un viaggiatore che girovaga per le varie stanze, un marchese francese, a tu per tu con il cronista russo. Si incontrano zar, soldati, ma anche visitatori moderni del museo con cui il marchese instaura un legame e da cui si fa raccontare.
In un unico piano-sequenza si passa da una stanza all’altra, dal passato ai giorni nostri, citando scrittori, artisti e facendosi cullare da musica classica. Attraverso le nostre guide contemporanee e passate si ha la possibilità di apprezzare dei quadri presenti nel museo e di rivivere alcune vicende della Russia, per poi assistere ad un ballo d’altri tempi. Pur non essendo avvincente, l’Arca russa si configura come un film informativo che elogia l’arte e fa conoscere la storia, da un punto di vista occidentale e da quello orientale. Dal titolo si può evincere come in un unico museo si voglia raggruppare parte della storia russa, fatta di guerre, atrocità e dal succedersi di dinastie. In modo suggestivo e originale, cercando anche di divertire il pubblico tramite il botta e risposta delle due figure principali, si percorrono dei lunghi corridoi e le sale dell’Ermitage, incontrando sul proprio cammino figure moderne e storiche, che racchiudono in sé il mondo che era e il mondo che è. E’ impossibile tornare indietro nel passato, ma tramite questo film si riesce a vedere con i propri occhi la storia, senza dimenticarsi di godere il presente e di ammirare ciò che il museo ha oggi da offrire. Uno sguardo alla Russia regalato agli spettatori lontani per farli avvicinare, conoscere e scoprire ciò che è distante.